LeggiAMOlo: Anna di Niccolò Ammaniti
Raramente mi lascio trascinare verso un libro dal marketing e dalle varie condivisioni che vedo sui social, ma con Anna è stato diverso, qualcosa mi ha attratta subito: il titolo, credo, non resisto ai libri con nome di donna per titolo, mi dicono già qualcosa del personaggio, mi presentano subito chi conoscerò. Ho avuto voglia di conoscere Anna e sono rimasta contenta e sorpresa.
Anna è la giovanissima protagonista di un’avventura cruda e terribile. È un’eroina e lo si capisce subito dalle prime pagine. Ha 13 anni ed è rimasta sola con il fratellino Astor. Mamma e papà sono morti da tempo, Anna non sa dire quanto perché il tempo sembra essersi fermato. Come loro sono morti tutti gli adulti, uccisi da un misterioso virus che colpisce dopo la pubertà. Solo i bambini sopravvivono e devono arrangiarsi come possono, cercando cibo, batterie, medicinali e tutto ciò che possa servire alla sopravvivenza e come mercedi scambio. Anna si occupa di Astor seguendo l’istinto e ciò chela mamma le ha lasciato scritto nel quaderno delle cose importanti, un vero e proprio manuale di istruzioni e consigli su tutto ciò che i bambini dovranno sapere crescendo.
Anna si trova a fare da mamma quando invece dovrebbe essere ancora figlia, deve difendere se stessa e il fratello da altri bambini come loro che hanno trasformato la paura in violenza e potere. Quello in cui si muovono questi personaggi è uno scenario apocalittico fatto di morte, polvere e distruzione, ma nonostante questo, dalle parole di Ammaniti escono continuamente speranza e forza.
“La vita non ci appartiene, ci attraversa”
Cosa mi è piaciuto: il modo in cui l’autore ci fa conoscere Anna, presentata subito come un’eroina. Il cane Coccolone dal passato violento e tragico che segue Anna nel suo viaggio verso il continente. Ho un debole per i cani, lo sapete.
Cosa non mi è piaciuto: a volte mi è venuto un po’ a noia il paesaggio alla The Walking Dead, ma senza quella non ci sarebbe la storia, dunque va bene così.
E voi, l’avete letto? Cosa ne pensate?
Io ho letto le recensioni di Valeria (http://www.robedamamma.it/2015/12/02/leggiamolo-anna-di-niccolo-ammaniti/ e Simona (http://saleeparole.weebly.com/parole/anna-niccolo-ammaniti-leggiamolo) e le ho trovate bellissime.
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Con il prossimo #leggiAMOlo ci vediamo nel 2016 con Chi manda le onde di Fabio Genovesi.
Ho proprio finito di leggerlo pochi giorni fa. Era il primo romanzo di Ammaniti che leggevo ed ero curiosa, soprattutto per la tanta pubblicità ed attesa che circondava questa sua nuova opera. Nella rete i commenti erano divisi: chi lo osannava come il miglior romanzo dell’autore, chi lo sminuiva dicendo che stavolta non aveva reso, con il consueto pathos, la storia raccontata. Io ero, per così dire, “vergine” nei confronti di Ammanniti, quindi ho cercato di leggere l’opera senza pregiudizi ma nemmeno troppe aspettative. La cosa che mi aveva attirato del romanzo era l’origine del virus che aveva estinto gli adulti del racconto, ovvero il Belgio (io abito in Lussemburgo ma a 8 km dal confine belga, capisci la mia curiosità) e il fatto che si parlasse di una ragazzina come protagonista. Ho letto tutto in pochi giorni e ogni volta non riuscivo a smettere, tanto mi coinvolgeva il racconto. Poi sono arrivata alla fine e mi è riamasto un grande senso d’incompiuto.. Come se l’autore avesse troncato d’improvviso il racconto.. Forse sarà questo il bello del romanzo, ma a me m’ha spiazzato. Non saprei quindi dirti se mi sia piaciuto o no. Forse dovrei leggere altro di Ammaniti e capire se questo è il suo stile.. Per ora mi astengo dal giudizio
Io credo che il finale sia una scelta voluta, io l’ho letto come l’unico momento di vera speranza di tutto il libro. Cosa troveranno dopo quel primo passo oltre casello dell’autostrada? Quale vita li attende? Tutto è possibile, c’è speranza.